mercoledì 24 dicembre 2008

Casera Valdajer da Ligosullo


Quando ero piccolo e sentivo parlare un mio amico di Paularo pensavo: ma da dove cazzo viene questo qua che parla in sto modo strano?Paularo?E dov'e' esattamente?Per me le nostre montagne erano come le Ande: lontanissime !!Angoli remoti di terra che non avrei mai pensato di incontrare. E invece...Eccoci alle 10.30, dopo aver fatto la solita colazione di camminata invernale a base di cappuccio e brioches a Paularo, a prendere la rotabile per Ligosullo.Mollata la macchina ai primi segni di ghiaccio, ci siamo incamminati fino a raggiungere un ristorante (APERTO!!) e da qui con le ciaspe lungo il sentiero che avrebbe dovuto portarci sul Dimon costeggiando tutta la montagna. Ma ad un certo punto ci siamo fermati causa valanghe. Le sensazioni poi non erano buone e siam qundi tornati indietro. Incrociamo un ragazzo, Mario, che stava facendo scialpinismo e ci ha accompagnato in uno stavoletto di sua proprieta'e ci ha presenteto la mamma e ci ha offerto una birretta. Dopo due chiacchiere ci siamo congedati e siam tornati sulla strada principale da dove siam risaliti fino alla Casera Valdajer e poi da li fino alla piccola vetta vicino a noi. Posizione interessante per fotografare (come ho fatto) Sernio e Grauzaria.Tornati giu' ci siamo pappati al ristorante un vassoio di affettati squisiti e altre due birrette al costo totale di 15 Euri, ovvero quelli che aveva Marco.Bella giornata di sole non fredda per una passeggiata in un angolo poco conosciuto di questa nostra amata regione.
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